Il Monte Postale

Il giacimento si trova a poche centinaia di metri di distanza da quello della Pesciara ed ad una quota leggermente superiore. La successione stratigrafica del Monte Postale rappresenta la più completa dell’area poiché contiene informazioni sulla storia della sedimentazione prima e dopo la deposizione dei calcari laminati della Pesciara.

Gli ultimi studi dettagliati del secolo scorso si devono a Ramiro Fabiani (1914 e 2015) che ha rivisto la stratigrafia del Monte Postale. Successivamente Malaroda (1954), dopo aver revisionato tutta la fauna disponibile e pubblicata in letteratura, basandosi sulla stratigrafia del Fabiani, mette in stampa uno studio approfondito sui molluschi presenti nelle collezioni dei musei di Pisa, Firenze, Padova e Verona.

Secondo questa revisione, la lista delle specie del livello a molluschi del Monte Postale comprende 47 bivalvi, 120 gasteropodi e 4 cefalopodi. Questo elenco però considera anche molte specie citate da altri autori che Malaroda non ha trovato e potuto esaminare.

Malaroda (1954), confrontando gli elenchi delle specie provenienti da altre faune europee, assegna al Luteziano (parte bassa dell’Eocene medio) i molluschi del Monte Postale.
Nel 2005 Papazzoni e Trevisani datano al tardo Ypresiano la parte della successione del Monte Postale sottostante i livelli a molluschi. Poiché non ci sono studi biostratigrafici aggiornati dei livelli a molluschi, questi ultimi potrebbero essere sia di età ypresiana, come i calcari sottostanti o luteziani (più recenti), come sottolineato da Malaroda (1954).

Le recenti indagini (Papazzoni et al., 2014 ) eseguite per aggiornare le conoscenze paleoecologiche e biostratigrafiche del Monte Postale hanno permesso di individuare alcuni corpi di calcare massiccio, che risultano in situ, all’interno della successione stratigrafica.
Si tratta di corpi biocostruiti, dello spessore di pochi metri, con abbondanti colonie di coralli in posizione di crescita o frammentati. I coralli appaiono spesso incrostati da alghe coralline rosse e alghe verdi (dasicladacee ).
La mappatura di queste facies e l’analisi dettagliata di queste strutture ha permesso l’identificazione di un discontinua cintura lungo il lato nord del Monte Postale.

Inoltre, un recente studio condotto nell’area immediatamente circostante Bolca e che comprende anche il Monte Postale (Beschin et al., 2016 ), ha permesso di segnalare 777 resti di crostacei, tra cui un centinaio sono risultati nuove specie per la Scienza. Questi crostacei sono stati raccolti in piccoli duomi corallini ed algali che confermano l’ambiente corallino del Monte Postale e dintorni.

A partire dagli anni 2000, dopo una lunga sosta, sono stati eseguiti nuovi scavi con criteri scientifici, a cielo aperto sul Monte Postale che hanno permesso di recuperare importanti informazioni tafonomiche. Tra queste, si è osservato che i pesci del Monte Postale (ad esempio il Pesce Angelo Eoplatax, il Barracuda Sphyraena, la Razza Narcine, ecc.), che si rinvengono in strati calcarei e marnosi, a differenza della Pesciara, risultano spesso disarticolati e con le scaglie sparse attorno al corpo. Ciò fa ipotizzare la presenza di un ambiente non molto favorevole alla fossilizzazione, caratterizzato da un certo grado di decomposizione della sostanza organica. Non è stato ancora possibile accertare se i livelli a pesci del Monte Postale siano coevi a quelli della Pesciara oppure poco più recenti.