Museo dei Fossili di Bolca

Nel 1971 venne inaugurato a Bolca il “Museo dei Fossili”, un edificio di piccole dimensioni che esponeva i migliori reperti paleontologici suddivisi per giacimento ed affiancati da un dipinto che ricostruiva l’antico ambiente.  Si voleva trasmettere un primo messaggio di come doveva essere l’area di Bolca durante l’Eocene, circa 50 milioni di anni fa.

Con il passare degli anni, vista la sempre maggiore importanza scientifica della Pesciara e del Monte Postale, il crescente numero dei visitatori e la quantità e la bellezza dei reperti portati alla luce durante gli scavi, la Comunità Montana della Lessinia realizzò una nuova struttura museale con tutti i connotati di un museo moderno per la cui gestione è stata stipulata una convezione con la famiglia Cerato, proprietaria a sua volta delle cave di fossili.
Il nuovo museo è un edificio di due piani, inaugurato il 28 luglio 1996, comprendente tre ampie sale di esposizione, di cui una con un acquario posto al centro, con attigua una sala conferenze di oltre 100 posti.

Il percorso didattico inizia con un inquadramento geografico e geologico delle principali località fossilifere della Valle d’Alpone.
La vetrina “I gioielli di Bolca” preannuncia gli stupendi pesci fossili che il visitatore potrà vedere. Proseguendo, vengono presentati i principali giacimenti paleontologici della Valle d’Alpone (Roncà, S. Giovanni Ilarione, Spilecco, Monte Postale) e descritti alcuni campioni di roccia della serie stratigrafica locale con esaurienti notizie sui processi di fossilizzazione e le tecniche di estrazione dei reperti. Inoltre, attraverso testi, immagini e campioni di rocce viene spiegata/rappresentata la serie stratigrafica della Pesciara. Passando, poi, attraverso la galleria dei personaggi che hanno studiato i fossili di Bolca si arriva alla seconda sala in cui sono esposti in modo sistematico numerosi pesci; al centro della sala, fino a qualche anno fa, vi era un acquario che proponeva l’ambiente marino tropicale dell’epoca, con specie di pesci che attualmente popolano i mari della zona indo-pacifica.
Nel 2009 l’acquario centrale è stato sostituito con due grandi acquari posizionati lungo una parete: il primo acquario ripropone l’ambiente della barriera corallina di un’area tropicale-subtropicale, il secondo, rappresenta una costa di un mare temperato caldo. Due ambienti che, a detta degli esperti potevano essere stati presenti nel mare della Tetide di 50 milioni di anni fa.

Al piano superiore, nell’ampia sala, i fossili sono raggruppati secondo un criterio ambientale. L’ultima vetrina è dedicata all’esposizione di fossili propri delle terre emerse, coevi o poco più recenti di quelli dell’ambiente marino. Si tratta di resti di coccodrillo, tartarughe, palme, provenienti dai livelli lignitiferi del Monte Vegroni e altri resti vegetali rinvenuti in Pesciara e nel Monte postale. Un grande pannello rappresenta, in modo moderno, la ricostruzione del paesaggio di Bolca di 50 milioni di anni fa.

L’esposizione dei reperti in questa sala è rimasta da completare fin dal 1996 a causa della morte prematura di Lorenzo Sorbini, che ha voluto il nuovo museo.

A distanza di parecchi anni, il Direttore del Parco Naturale Regionale della Lessinia, Diego Lonardoni, grazie anche al contributo della Regione Veneto, l’ha voluta riattare con più specifiche tecniche museografiche. Infatti, nel mese di luglio 2014 è stata completata la nuova sala dove sono esposti, in eleganti vetrine, anche i reperti più significativi rinvenuti nel corso degli ultimi dieci anni di scavi del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, mentre una serie di stupende immagini retroilluminate di grandi dimensioni crea una ambiente di particolare impatto.
E’ possibile, inoltre, completare la visita del Museo dei Fossili con la visione di un filmato proiettato nell’attigua “sala delle conferenze”.