I luoghi da non perdere
BASALTI COLONNARI DI S.GIOVANNI ILARIONE
Straordinaria scenografia naturale, situata nella Val d’Alpone a nord dell’abitato di S. Giovanni Ilarione, caratterizzata da imponenti forme prismatiche originatesi dal consolidamento di colate laviche sottomarine e subaeree.
Le colonne di basalto, a sezione trasversale esagonale o pentagonale si stagliano nere lucenti nel circostante paesaggio.
STRATI DI RONCÀ
La straordinaria ricchezza di molluschi fossili degli Strati di Roncà, situati alle spalle dell’omonimo abitato nel cuore della Val d’Alpone, alle pendici del monte Calvarina relitto di un antico vulcano, è nota agli studiosi di paleontologia di tutto il mondo. Tali formazioni sono state deposte circa 40 milioni d’anni fa in un ambiente marino contrassegnato da atolli, scogliere, isole e vulcani in fermento. Una ricca collezione di gasteropodi e lamellibranchi e uno stupendo scheletro fossile di un sirenide, il Prototherium veronense, sono ospitati nell’annessa struttura museale.
CORNO D’AQUILIO E SPLUGA DELLA PRETA
Il Corno d’Aquilio è un rilievo situato nella porzione più occidentale del Parco caratterizzato da ripide scarpate e aree fittamente boscate, che dominano la Valle dell’Adige, e da versanti dolci e ondulati occupati dagli alti pascoli. L’area è particolarmente interessante per i fenomeni carsici superficiali e ipogei, tra i quali il più importante è la Spluga della Preta, uno degli abissi più famosi d’Europa per la storia dell’esplorazione speleologica. A breve distanza si trova la Grotta del Ciabattino.
PONTE DI VEJA
Imponente ponte naturale in roccia tra i più grandi e belli d’Europa, alto 29 m e lungo circa 50, originatosi per il crollo di parte della volta di un enorme caverna. Situato in comune di S.Anna d’Alfaedo, è certamente il più noto monumento naturale della Lessinia, uno dei primi rappresentati dall’arte. E’ infatti raffigurato in un affresco del Mantegna del 1496 nel Palazzo Ducale di Mantova. Con il complesso di grotte associato presenta un grande interesse sia per gli aspetti preistorici che geologici. Di rilevante interesse zoologico sono le colonie di chirotteri che vi dimorano.
VALLE DELLE SFINGI E COVOLO DI CAMPOSILVANO
La Valle delle Sfingi è una suggestiva conca, incorniciata da pascoli e faggete, caratterizzata dalla presenza di numerose sculture d’erosione selettiva su rocce calcaree dalla tipica forma a fungo o a parallelepipedo. Il Covolo di Camposilvano è uno spettacolare pozzo di crollo con annessa caverna residuale che secondo la tradizione orale dei locali avrebbe ispirato a Dante la struttura dell’Inferno. Entrambi i siti si trovano in prossimità di Camposilvano di Velo Veronese e possono essere visitati partendo dal vicino Museo dei Fossili.
COVOLI E MONTE PURGA DI VELO
I Covoli di Velo sono un sistema di grotte orizzontali per uno sviluppo complessivo di oltre 1.000 m, scavate dall’acqua nella formazione del Gruppo dei Calcari grigi, costituite da ampi vani e da numerosi cunicoli collegati da strozzature. Vi sono stati ritrovati una grande quantità di resti fossili appartenenti all’Orso delle Caverne ( Ursus spelaeus ). Dalla sommità della Purga di Velo si può godere di un mirabile panorama della parte centro-orientale dell’Alta Lessinia.
CASCATE DI MOLINA
Oasi naturalistica ricca di bellezze paesaggistiche di notevole suggestione. Un vorticoso torrente forma spumeggianti cascate, numerosi salti d’acqua e laghetti. L’azione della corrente ha sagomato nella roccia marmitte d’erosione, solchi e nicchie di varie forme e dimensioni. Di notevole interesse archeologico sono le cavità presenti nel vicino Vajo delle Scalucce, tra cui spicca la Grotta di Fumane, uno straordinario archivio della storia evolutiva dell’uomo, nella quale manufatti in selce, resti di mammiferi, focolari, accumuli di rifiuti e dipinti su pietra, documentano le frequentazioni da parte dell’Uomo di Neandertal e dei primi uomini moderni ( Homo sapiens sapiens ).
FORESTE DEI FOLIGNANI E DI GIAZZA
Sono senza alcun dubbio le aree boscate più estese e significative dell’intera Lessinia. Costituite da foreste d’alto fusto di Faggio, Abete rosso e Abete bianco, rappresentano l’habitat ideale di numerose specie animali e vegetali. Vi si trovano endemismi, alberi monumentali ed elementi geologici di notevole importanza. Entrambe le aree sono classificate come Zona di Riserva Naturale Orientata del Parco e Sito di Interesse Comunitario (SIC). Fa parte della zona SIC anche il Valon del Malera, una valle a “U” di origine glaciale che presenta ambienti di tipo alpino, interessanti fenomeni carsici e tracce di pastoralismo antico.